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Chi ha vissuto molte avventure, riconosce quando una storia non lo è??
 
è quasi un sondaggio: ditemi cosa ne pensate.. e se non capite la domanda.. ditemi che azz è "una storia?" … giuro io non l’ho mica capito!!!!

favoletta

Ehm…. non volevo inserire questa cosa in questo blog, perchè letta e riletta da persone amiche, quindi a rischio noia… ma… diciamolo sta assumendo valore storico !!!……. e poi…… ahò sò affari miei no? il Blog è il MIO!!!! 

 

 

(….. Bando alle ipocrisie… non volevo aggiungerla per pudore… e l’ho aggiunta perchè non riesco a non pensaTi, cioè… spetta che se nò non ci capiamo, io ci riesco benissimo a non pensarTi… ma mi piace pensarTi, dico, ma ti rendi conto? Probabilmente ho il gusto dell’orrido hihihih, e logicamente sto scherzando, per il lettori che non sanno di chi parlo che sono praticamente tutti, sappiano che ho la croce anche di dover precisare che scherzo, dato che la persona in questione tra i suoi mille difetti è anche permalosa, voi dite: ma che ci hai trovato? e io rispondo sereno e sicuro: Bhò che ne sò?……..)

 


   

C’era una volta, un tipo strano, leggermente scontrosetto che vagava per il mondo che non c’è, tanti mostri c’erano in quel mondo, tanti che giravano e contenti stavano in quel mondo inesistente, lui girava lì, una volta questo tipo era come gli altri, pensava che quel mondo fosse in qualche modo reale, si affezionava, apriva la ruota come fanno i pavoni quando vogliono conquistare la pavonessa e ne conquistava tante, non sapeva nemmeno perché, ma succedeva e non si rendeva conto che nel mondo che non c’è le conquiste sono conquiste che non ci sono.

Pian piano però si rese conto che tutte le parole dette in quel mondo andavano perse, e si ribellò, pensò, ragionò, e giunse a una conclusione buona per lui, forse non per tutti ma per lui sì: che in un mondo che non c’è si può solo fingere che esista, quindi giocarci dentro, e si trasformò in giullare di corte, si mise un parruccone viola, un vestito sgargiante, si colorò la faccia in modo che non si capisse nemmeno se era uomo o donna e… come fanno tutti i giullari cominciò tra uno scherzo, un lazzo e un frizzo, a dire a tutti cosa pensava di quel mondo che non c’è, così andò avanti per giorni e giorni, molta gente, cominciò a ridere di lui, ma tantissima cominciò anche a ridere CON lui, mentre un giorno giocava, vide una tipa, anche lei scontrosetta, ma che sembrava anche lei aver capito che il mondo che non c’è, non era vero, piano piano le si avvicinò, la prese per mano e lei prese quella mano, le disse nell’orecchio che dietro quella maschera da giullare c’era un tipo, con pensieri e desideri, parlarono per giorni e giorni i due tipi, finchè lui si scoprì a dirle troppo spesso mi piaci (non l’avesse mai fatto), anche lei ricambiava questo, cominciarono a desiderare di vedere cosa c’era al di fuori del mondo che non c’è, timidi, si affacciarono fuori… si incontrarono in un luogo pieno di gente, erano sperduti, non si riconoscevano, il mondo che esiste, è diverso dal mondo che non c’è, ma un miracolo avvenne, gli occhi di entrambi si incrociarono, erano occhi che esistevano, un sorriso, un sorriso che esisteva, camminarono un po in questo mondo che esiste, il sole sembrava più luminoso quel giorno, gli odori sembravano più intensi, il mare che era li vicino era più azzurro e più trasparente (già.. più o meno come quando si è sotto effetto di allucinogeni), avevano fame di quel mondo che esiste, si sentiva una fame reale, di concretezza, di sensi, di tutti e 5 i sensi, mentre nel mondo che non c’è solo pochi sensi si potevano usare, tutto ciò li travolse, un turbine, la fame non si placava (qualcuno potrebbe dire: erano un pò in arretrato?), ormai non era comunicazione di parole, i loro discorsi erano fatti di gesti, si parlavono coi corpi, odori e sapori entravano nella loro comunicazione, iniziarono a assaporare la parola passione. Ma loro non avevano ancora imparato a vivere nel mondo che esiste, nel mondo che esiste è tutto concreto, il tipo (saranno stati gli allucinogeni, ma si era un po rincoglionito) non dava tempo alla tipa di imparare a camminare, la spingeva e lei scartava di lato per non farsi spingere, lui non capiva, e stava male credeva che lei scartasse perché non voleva il contatto di quelle spinte, e scartando si allontanava sempre più, e lui, il tipo, stava sempre più male, a un certo punto il tipo, capì, una luce si illuminò, (avete visto i Blues Brothers? … “HO VISTO LA LUCEEE!!!”) capì che nel mondo che esiste, i rapporti non nascono in pochi giorni, che quello che era successo prima nel mondo che non c’è, non c’è! Che tutto quindi va creato, e va creato, spontaneamente, con contatti lievi, camminando affianco non stretti uno all’altro, vicini senza soffocare, sapendo che quegli occhi che si sono incrociati sono solo un inizio, uno stupendo inizio, ma poi tutto non può essere parole dette e ascoltate, parole lette e scritte, ci vogliono gesti, azioni, sempre lievi, e forse… forse… quello che si sono detti, e scritti, le parole grandi che si sono espresse, nasceranno sul serio, ma se tutto ciò non avvenisse, sono sempre due tipi che hanno vissuto la più bella avventura possibile, LA VITA!

 

Adesso per concludere in maniera seria: “…. MAMMA MI FAI FARE UN ALTRO GIROOO SULLA GIOSTRAAAAAAA??????”